Digital Employee Experience

Il Digital Workplace del futuro: la DEX come cambiamento strategico per le organizzazioni

02. maggio 2025, Avatar of Robert KlingerRobert Klinger

Il modo in cui oggi progettiamo il digital workplace determina la produttività, la soddisfazione dei dipendenti e la competitività a lungo termine. Mentre gli strumenti, le piattaforme e i servizi cloud continuano a evolversi e a migliorare, una domanda fondamentale rimane spesso senza risposta: come vivono realmente i dipendenti il loro ambiente di lavoro digitale? La Digital Employee Experience (DEX) è la chiave per colmare questo divario, trasformando il luogo di lavoro digitale da meramente funzionale a veramente incentrato sulle persone. Solo così la tecnologia potrà offrire un valore reale e aprire la strada al posto di lavoro del futuro.

Breve e conciso:

  • La complessità dei moderni ecosistemi di strumenti minaccia l’usabilità: la DEX aiuta a domare questa complessità.
  • Lo Shadow IT e i modelli di lavoro decentralizzati richiedono nuovi meccanismi di controllo che non soffochino l’innovazione.
  • I dati di telemetria DEX creano trasparenza: in che misura l’IT fornita consente di lavorare in modo efficace e dove c’è margine di miglioramento?
  • I KPI tradizionali dell’IT non sono sufficienti: le aziende devono misurare, comprendere e agire sui dati qualitativi dell’esperienza.

La realtà digitale: aspettative elevate, attrito costante

Oggi i dipendenti si aspettano esperienze intuitive e senza soluzione di continuità, indipendentemente dal luogo in cui si trovano o dal dispositivo che utilizzano. Tuttavia, molte aziende faticano ancora a gestire la complessità interna, gli strumenti isolati e i flussi di lavoro frammentati.
Cosa significa tutto questo nella pratica? Quali sono gli ostacoli strutturali che si frappongono a un digital workplace veramente funzionale?
Diamo un’occhiata più da vicino a tre aree particolarmente critiche.

1. Complessità ed esperienza utente: quando buoni strumenti creano cattive esperienze

Molte organizzazioni stanno investendo massicciamente in nuove tecnologie: piattaforme di collaborazione, soluzioni SaaS, strumenti di automazione. Tuttavia, ogni nuovo strumento porta con sé sia opportunità che attriti: le interfacce sono diverse, i processi di login si moltiplicano e le informazioni si frammentano.

Perché questo accade?

Perché le architetture IT sono spesso progettate attorno agli strumenti, non alle persone. Invece di creare percorsi fluidi, il risultato è un mosaico di applicazioni scollegate. Come afferma Gartner:
“Questa transizione comporta dolori di crescita. Le nuove tecnologie spesso causano affaticamento da cambiamento, poiché ai dipendenti viene ripetutamente chiesto di adattare il modo in cui lavorano e collaborano con i colleghi.”
In altre parole, se i dipendenti non vengono coinvolti attivamente nell’adozione tecnologica, le possibilità di un’adozione a lungo termine sono scarse.

Le conseguenze:

  • Frustrazione, perché attività semplici richiedono troppo tempo
  • Soluzioni alternative, perché gli strumenti ufficiali non bastano
  • Maggiori richieste di assistenza, perché gli strumenti non sono intuitivi

La soluzione:

Le piattaforme di Digital Employee Experience identificano i modelli di utilizzo reali e mettono in evidenza i punti in cui la complessità rallenta le persone. Non si tratta di controllo, ma di migliorare continuamente il digital workplace.

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2. Team ibridi e configurazioni personalizzate: creare trasparenza senza sorveglianza

Lavoro da remoto, politiche di “bring-your-own-device”, strutture decentralizzate: il luogo di lavoro di oggi è più eterogeneo che mai, e questa è una buona cosa. Ma questo rende anche più difficile per l’IT e le risorse umane valutare quanto effettivamente funzioni il digital workplace.

Qual è il vero problema?

Non si tratta di sorveglianza, ma di chiarezza:

  • Dove sono i punti di attrito?
  • Quali ruoli o team devono affrontare sfide digitali persistenti?
  • Quali configurazioni funzionano meglio di altre?

Diventa un problema quando:

  • Gli strumenti hanno prestazioni inferiori nelle configurazioni remote rispetto a quelle in ufficio
  • I dipendenti ricorrono a strumenti non autorizzati perché quelli approvati non soddisfano le loro esigenze
  • L’IT non dispone di dati che consentano di capire dove e perché si verificano i problemi.

La DEX porta chiarezza:

Attraverso l’uso di dati di utilizzo anonimi e aggregati, i team possono individuare con precisione dove sono necessari miglioramenti, senza tracciare i singoli individui. La prospettiva dei dipendenti diventa così un vero circuito di feedback strategico.

3. Misurare ciò che conta davvero: l’esperienza digitale come KPI strategico

Molte aziende si affidano ancora ai tradizionali indicatori IT: disponibilità dei sistemi, tempi di gestione dei ticket, velocità di risposta. Il problema? Questi dati dicono poco su quanto il digital workplace funzioni davvero, almeno dal punto di vista dei dipendenti.

Cosa manca?

  • Indicatori oggettivi di frustrazione digitale (ad es. lunghi tempi di caricamento, scarse prestazioni di rete)
  • Feedback soggettivi raccolti tramite sondaggi regolari tra gli utenti finali
  • Indici combinati di stabilità, performance ed esperienza che mettano insieme tecnologia e persone

Cosa può aiutare?

Framework DEX che integrano dati tecnici di telemetria con dati di sentiment, per esempio. Così le aziende possono:

  • Riconoscere in modo proattivo dove gli utenti sono insoddisfatti
  • Analizzare i trend (es. cali di soddisfazione dopo il rilascio di nuovi strumenti)
  • Favorire la collaborazione tra IT e HR per sviluppare soluzioni condivise

Conclusioni: la DEX è la chiave per un digital workplace davvero efficace

Lo sviluppo del digital workplace non può più essere solo un progetto IT. Si tratta di comprendere le realtà del luogo di lavoro e di modellarle attivamente. L’obiettivo è creare un ambiente IT che:

  1. gestisca la complessità invece di prolungarla,
  2. crei trasparenza invece di esercitare controllo,
  3. consideri l’esperienza come una metrica fondamentale invece di ignorarla.

Chi saprà affrontare con successo queste tre sfide centrali non solo renderà i processi più efficienti, ma avrà anche dipendenti più soddisfatti, produttivi e fedeli.

La DEX non è un semplice accessorio o un “nice-to-have”: è la base per un reale progresso nel digital workplace. Anche Gartner riconosce il valore concreto della DEX sia per le aziende sia per i dipendenti: “Progettare una DEX positiva porta benefici sia ai dipendenti che all’organizzazione. I dipendenti sono disposti a migliorare il loro modo di lavorare e ad acquisire le competenze necessarie per prosperare in un ambiente di lavoro digitale. Le organizzazioni riusciranno a raggiungere i propri obiettivi di crescita culturale e di sviluppo del personale.”

Le aziende che adottano la DEX in modo strategico non si limitano a ridisegnare i processi: stanno creando il digital workplace del futuro.

1&2 https://www.gartner.com/en/infrastructure-and-it-operations-leaders/topics/digital-workplace 

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