Cosa fa l’Endpoint Management automatizzato?
Probabilmente lo sapete bene: quanto tempo voi e i vostri colleghi investite ogni giorno in attività di routine di Unified Endpoint Management (UEM)? Non credo di fare un’affermazione tanto sbagliata, se dico che questo occupa gran parte del vostro tempo lavorativo.
Ma cosa significa esattamente UEM? Per evitare confusione, forse la seguente definizione è la migliore: Unified Endpoint Management è l’integrazione del classico Client Lifecycle Management per tutti gli endpoint. Oltre ai classici PC e laptop, sono compresi anche i server e naturalmente i dispositivi mobili intelligenti, ovvero smartphone, tablet, dispositivi palmari e, più recentemente, telefoni IP.
L’UEM baramundi include anche la Mobile Device Management (MDM) e la Mobile Application Management (MAM). L’obiettivo di una soluzione UEM è quello di semplificare in modo significativo la gestione dell’infrastruttura IT per i team IT.
Varietà dei sistemi e delle piattaforme
La somma dei dispositivi di un’azienda di medie dimensioni è pari a molte volte il numero dei collaboratori, e la varietà di questi dispositivi da parte dei fornitori e delle piattaforme associate significa soprattutto una cosa: molto lavoro!
Molte delle attività associate all’amministrazione dei dispositivi sono processi ricorrenti. Questi non sono affatto sempre complessi, ma in realtà soprattutto di routine. È proprio qui che sta il potenziale: gran parte di questi compiti possono essere facilmente automatizzati, con il vantaggio di un espletamento affidabile e più rapido, indipendentemente dal fatto che si tratti della decima o della centesima ripetizione di un processo amministrativo.
Di conseguenza, i team IT dovrebbero sempre pensare, quali attività di routine della loro azienda possono essere automatizzate. L’elenco è certamente lungo, perché i moderni software UEM oggi automatizzano quasi tutto ciò che richiede molto tempo manualmente, ad esempio:
- Inventario hardware e software
- Gestione delle licenze
- Installazione di sistemi operativi e applicazioni
- Aggiornamenti
- Provisioning dei dispositivi MDM
È importante che la soluzione UEM tenga conto di due aspetti diversi: da un lato, è importante mappare il maggior numero possibile di attività amministrative nella soluzione. D’altra parte, è altrettanto importante che il lavoro con la soluzione UEM sia il più semplice e intuitivo possibile. Naturalmente, non sarebbe un vantaggio automatizzare un’amministrazione che richiede molto tempo, per poi dover affrontare una configurazione complicata. Una buona soluzione UEM non deve quindi rendere l’automazione inutilmente complessa con molte singole fasi di lavoro, ma deve davvero semplificare la vita del team IT con solo pochi passaggi. Questi includono, tra l’altro, la semplicità d’installazione, di configurazione e d’aggiornamento dei sistemi Windows. Idealmente, gli script possono essere creati facilmente in pochi passaggi tramite drag & drop, ad esempio per far sì che sia il sistema operativo - nativo o come clone - così come le applicazioni e i loro aggiornamenti arrivino automaticamente sugli endpoint.
Va da sé che non tutto deve essere fatto nello stesso momento e ovunque. Ad esempio, nel caso degli aggiornamenti per Windows 11, gli amministratori possono integrare solo gli elementi desiderati con rilasci scaglionati all’interno della rete. Un approccio di questo tipo, che tiene conto anche degli hotfix e degli aggiornamenti di sicurezza, tra le altre cose, non solo significa meno lavoro per i team IT, ma anche un miglioramento significativo della sicurezza digitale - e quindi una protezione aggiuntiva per l’infrastruttura IT.
Poiché gli errori di configurazione determinano gran parte delle vulnerabilità di un’infrastruttura IT, la standardizzazione di tali attività riduce il numero di possibili errori. Lo stesso vale, ovviamente, per un approccio uniforme che permetta di gestire tutti gli endpoint citati, compresi quelli mobili, sotto un’unica interfaccia.
Creare trasparenza
Un altro vantaggio dell’automatizzazione: i reparti IT possono ottenere una trasparenza completa sullo stato effettivo dell’infrastruttura IT della loro azienda.
Ad esempio, la bMS fornisce una mappa completa della rete attraverso la registrazione automatica, con precise informazioni su quali piattaforme sono presenti e in quale versione e in quale luogo dell’azienda. Questo è accompagnato da un inventario delle applicazioni. Di conseguenza, i team IT sanno in ogni momento esattamente dove e quanto spesso vengono installate le applicazioni, in quale versione e quanto vengono utilizzate. Ciò include anche la conoscenza dello stato delle licenze, un aspetto che non dovrebbe essere trascurato per motivi di conformità.
In questo modo, due importanti sfide affrontate da molti reparti IT possono essere risolte con un’unica soluzione UEM intelligente.
Leggi di più
La cybersicurezza nelle piccole e medie imprese
- Tags:
- cybersecurity,
- kmu,
- it security